Venerdì 22 Luglio 2011, |
PORDENONE - In Procura c’è soddisfazione. Il Tribunale del Riesame ha revocato gli arresti domiciliari perchè non vi sono esigenze cautelari, ma l’impianto accusatorio è rimasto intatto. Sulla scorta dei rilievi sollevati dalle difese, i giudici fanno sì delle valutazioni sulla qualificazione giuridica del reato, ma non prendono posizione sul capo di imputazione. Quando sarà il momento di chiudere le indagini, è probabile che i pm Piera De Stefani e Federico Facchin possano tener conto di queste valutazioni, magari facendo cadere l’ipotesi di concorso attualmente contestata a tutti e tre gli indagati. Resta il fatto che contro Luigino Cancian, Leonardo Zucchiatti e Francesco D’Angelo ci sono prove ritenute schiaccianti. Decine di telefonate che avevano come oggetto il concorso per un posto di vigile urbano a Caneva. Cancian, membro della commissione esaminatrice, avrebbe dato le indicazioni poi usate per favorire due candidati di Moruzzo e di Oderzo. Da qui l’accusa di rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. Nel fascicolo di indagine, oltre alle telefonate, sono documentati anche incontri a quattr’occhi e la spedizione di un fax a Zucchiatti, che riceve le tracce della prova scritta dell’esame a Lignano, ma dimentica un foglio nell’apparecchio. Quel foglio, arrivato in ritardo, sarà poi recuperato dai carabinieri. gazzettino |