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Casa Lunardelli

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intervista a Virginia Fabbri

Pubblicato da simitan su 20 Gennaio 2009, 15:38pm

Tags: #comunicazione, #cordenons, #in comune, #Popoli e politiche, #virginia fabbri

Intervista alla signora Virginia Fabbri

 

Gran parte della mia vita l’ho dedicata agli altri. Forse non ho pensato molto a me, ai miei cari che se ne sono andati pian piano senza che potessi dedicarmi a loro come avrei dovuto”.

Si chiude con un rimpianto l’intervista alla maestra Virginia Fabbri, che, come ci ricorda , ha dedicato gran parte della sua vita al prossimo. Questo impegno le è valso alcuni riconoscimenti, l’ultimo l’ha ricevuto dalla città che l’ha accolta nel 1976 con la consegna del Premio dell’Angelo 2008 dalle mani del sindaco Carlo Mucignat.

Non me lo aspettavo proprio” ci dice, “ perché da molto tempo le mie attività sono lontane da Cordenons”.

Con l’umiltà delle persone che sono grandi perché fanno grandi cose senza chiedere nulla, Virginia racconta che anche nel 1981 ricevette un riconoscimento inaspettato e di incredibile valore perché questa volta gli fu consegnato dal Presidente della Repubblica Pertini che la nominò Cavaliere della Repubblica. Il motivo del riconoscimento fu dettato dalla sua instancabile attività dopo il terremoto quando partiva con la sua auto alla volta dei paesi del Friuli distrutto, tra le case disperse nei campi e i monti per portare aiuti alle famiglie con disabili. “Le scuole erano chiuse, lo stipendio arrivava ugualmente ed ho quindi ritenuto normale e doveroso impegnarmi per aiutare queste famiglie”.

Virginia ha trascorso i primi anni della sua vita nella “rossa” Bologna dove ha respirato l’atmosfera di “Peppone e don Camillo”. “Probabilmente in questa situazione di battaglia politica ho cominciato a maturare il mio interesse per l’impegno sociale e una volta arrivata in Friuli, a Spilimbergo, ho continuato ad occuparmi di volontariato con i disabili”. E’ stato anche grazie a questo impegno che nel 1972 a Spilimbergo la vogliono candidare per il rinnovo del consiglio comunale. E’ arrivata da poco, ma probabilmente le sue azioni hanno avuto eco se poi ottiene un sacco di preferenze che la fanno promuovere immediatamente all’assessorato della pubblica istruzione e cultura.

E’ merito di Marcello Gardonio invece se Virginia Fabbri diventa cittadina cordenonese, perché fu lui a trovarle casa nel nostro comune e la spinse anche ad accettare da noi la candidatura alle elezioni comunali. Anche qui alla prima tornata, raccolse talmente tante preferenze che il Sindaco Vampa la volle come assessore all’assistenza e servizi sociali.

Era un altro modo di fare politica. Non disdegnavo di accogliere i suggerimenti delle minoranze quando erano utili e non mi facevo scrupoli di andare contro le direttive di partito quando non le condividevo.

Il Comune di Cordenons la chiamò anche alla più alta responsabilità nella gestione della Casa di Riposo dal 1983 al 1998. In questi anni l’istituto passa da vero e proprio “ospizio” di un paese di campagna ad una moderna casa per anziani con ristrutturazioni edilizie e l’ inserimento di nuovi servizi alle persone. Molti problemi furono risolti dall’assessorato all’assistenza sociale, erano problemi soprattutto di alcolismo, tossicodipendenze, malattia mentale, disabilità.

Chiedo alla mia interlocutrice di spiegare come è nato il centro residenziale “Giulio Locatelli” di cui è attualmente Presidente.

“Quando nacque mia figlia con la sindrome di Down, non ci richiudemmo in casa. Cercammo subito di condividere con altri genitori questa esperienza e collaborammo con l’associazione ANFASS dell’indimenticabile Mario de Palma. Ci accorgemmo presto che mancava da noi una struttura per le persone disabili che escono dal circuito scolastico e grazie alla donazione di un terreno da parte della famiglia Locatelli potemmo progettare e costruire questo Centro che consta oggi di due centri diurni con una capacità di 30 utenti e di due residenziali per 40. C’è poi la gestione delle emergenze in convenzione con l’azienda sanitaria. Il Centro è stato costruito grazie ai contributi della Regione, della provincia e moltissimi privati. I due centri impiegano circa 110 persone per garantire il servizio, con uno staff medico di altissimo livello e con la collaborazione di personale della cooperativa FAI. Nel centro diurno si svolgono diversi laboratori. E’nata anche una associazione di sport per disabili che si chiama “va e vieni”.

Questo impegno per il prossimo e il rimpianto per non aver fatto abbastanza per se stessa e suoi cari ci richiamano le parole di Cristo che a chi, volendo seguirlo, aveva chiesto poter prima andare a salutare a casa, rispose “Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio”.

Una sfida. C’è chi l’ha raccolta.

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